In primis va sicuramente precisato che è errato parlare di un “lato B” ideale per ogni paziente, in quanto in natura è possibile riscontrare differenze anatomiche molto significative tra le varie razze (Caucasica, Caraibica, Ispanica e Asiatica). Il chirurgo che si appresta a questa chirurgia dovrà pertanto valutare, oltre alle richieste del paziente, una serie di parametri legati alla appartenenza etnica dello stasso e ridefinirli con gli aspetti anatomici comuni per tutti i glutei, riconducibili a: • Massima proiezione per il terzo superiore del gluteo. • Presenza quasi impercettibile del solco sottogluteo, che se troppo accentuato o lateralizzato potrebbe provocare la caduta del gluteo stesso. • Natiche separate nelle porzioni superiori ed inferiori. • Sinuosità nella forma in particolare nella zona lombare e nella porzione che si dirige verso i fianchi. La presenza delle fossette sacrali, anche se considerate molto seducenti, non rappresenta un fattore importante per ridefinire un gluteo giovanile. In letteratura sono stati descritti svariate tecniche chirurgiche per ridefinire un gluteo giovanile. Attualmente valutando sul piatto della bilancia i pro e i contro delle varie metodologie, è da ritenersi quasi univoca la scelta verso l’utilizzo di protesi in gel di silicone o il riempimento con grasso autologo che consente di ridurre notevolmente I rischi di eventuali complicanze legati all’utilizzo delle protesi in questa regione (dislocamento, intolleranza, ecc.) Il dott. Roberto Grella ha descritto una tecnica personale di gluteoplastica mediante l’impiego di grasso autologo criopreservato, pubblicato sulla Rivista Scientifica Americana Aesthetic Surgery Journal. L’utilizzo di protesi glutee garantisce alla paziente un riequilibrio volumetrico identico tra i due emilati. La tecnica è effettuata con l’inserimento di grasso proprio prelevato con delle micro cannule e reimpiantato dopo centrifugazione o decantazione dello stesso, al fine di separare le cellule adipose dalle altre componenti. La metodica si associa dunque ad una liposcultura della zona. I rischi di questa metodica di molto inferiori ad altre tipologie di intervento. I tempi di recupero sono molto piu’ rapidi rispetto ad altre metodiche e si aggirano ad una settimana circa.